A Milano, sabato 27 gennaio per la Giornata della Memoria 2024, l’associazione Tracce metterà di nuovo in “strada” un appuntamento narrativo condotto da Rosario Tedesco, che partendo dalle “pietre d’inciampo” dell’artista tedesco Gunter Demnig, rievoca la memoria e le voci delle vittime e dei carnefici dei rastrellamenti nazi-fascisti.
L’itinerario, il secondo dei tre finora realizzati a Milano, partirà da Santa Maria delle Grazie alle 15.30, con prenotazione obbligatoria.
La partecipazione è gratuita ma è necessaria la prenotazione inviando una mail all’indirizzo info@letracce.org indicando nome, cognome e numero di telefono.
Il numero massimo di partecipanti è di 30 persone per ciascun tour
La partenza è prevista per le ore 15.30 del giorno 27 gennaio 2024.
La durata prevista del percorso è di circa un’ora e mezza.
La camminata avrà inizio da Santa Maria delle Grazie, si consiglia di presentarsi almeno un quarto d’ora prima e di indossare scarpe comode; l’arrivo è fissato al carcere di San Vittore.
Itinerario: 1. Santa Maria delle Grazie – 2. Alberto Segre, Giuseppe Segre, Olga Lövvy Segre Corso Magenta 55 – 3. Ernesto Reinach, Etta De Benedetti Reinach, Ugo De Benedetti, Pietro De Benedetti Via Aristide de Togni 10 – 4. Edoardo Orefice Via Aristide de Togni 29 – 5. Chiesa San Vittore – 6. Ottaviano Pieraccini Via degli Olivetani 4 – 7. Andrea Schivo, Sebastiano Pieri Piazza Gaetano Filangieri 2 (Carcere San Vittore).
Con un attraversamento urbano si vogliono tradurre delle memorie su una mappa, riconnettendo insieme punti e linee, nomi e momenti che il tempo ha reso sfocati. Così prenderà forma una vicenda fatta di storie – private, collettive, pubbliche, segrete – storie di vittime e carnefici, che talvolta si confondono, sommerse insieme nell’intrico di anonime segnaletiche.
La storia corale evocata dalla guida Rosario Tedesco (che, come Virgilio con Dante nel celebre canto dedicato ai consiglieri fraudolenti, impone un silenzio riflessivo ai suoi compagni di viaggio) racconta di un legame diventato indissolubile: il carnefice non può più sfuggire alla sua vittima. Ciò che viene fuori da questa esperienza attiva e partecipata, non è la storia di vinti e vincitori della seconda guerra mondiale, ma quella di uomini e donne, le cui tracce e destini hanno dato forma a un percorso per le strade della città che è simbolico e reale allo stesso tempo.
Le pietre d’inciampo guideranno spettatori e narratore alla scoperta di queste tracce che riguardano il destino dei sommersi e quello dei delatori, tracce che, emergendo lentamente, diventano le voci di una coscienza collettiva fatta di contrasti, pietà e oblio. Uscendo dal tempo della storia i ricordi dei fatti accaduti nella nostra città accompagneranno sommessamente ma in modo inesorabile i nostri passi in una discesa in quelle tenebre che hanno avvolto la nostra fragile coscienza nazionale.
Il percorso che si vuole proporre conduce necessariamente al cuore del dramma della storia recente, in un territorio dolente in cui per umanizzare la vittima e sottrarla all’oblio, non si può fare a meno di rievocare anche il suo carnefice, che spesso è stato un suo vicino, frequentatore degli stessi luoghi, immerso nello stesso respiro della città. A memoria di questa coesistenza, il percorso si spingerà oltre le pieghe della storia passata, e tornando al nostro presente, non potrà sottrarsi a una nuova serie di domande: Com’è accaduto tutto ciò? Chi l’ha reso possibile? Chi ha partecipato? Perché questa passeggiata oggi è tanto importante? E noi, che traccia lasceremo nella città per i nostri posteri?
Chi è Rosario Tedesco
Attore e regista, si è formato alla scuola di Luca Ronconi. Ha collaborato tra gli altri con Antonio Latella. Per il cinema ha preso parte a importanti produzioni internazionali, recitando a fianco di Anthony Hopkins, Udo Kier, Michael York. Ha lavorato con compagnie multiculturali, con cui ha recitato nei più importanti teatri nazionali, dal Teatro Argentina di Roma, al Carignano di Torino e al Piccolo Teatro di Milano e in tournée per tutta l’Europa, da Kiev a Barcellona, da Hannover a Lione, recitando davanti a platee prestigiose come quella dell’Odéon di Parigi e del Festival di Salisburgo.