Dalla mano di Dio alle parole di Rodolfo, che tutti hanno sempre chiamato Fito, il passo è breve, come un dribbling improvviso tra tasti d’avorio e un rock latino che fa rima con argentino, stratificato, sofisticato, influenzato e influente, nascosto eppure presentissimo.
Matteo e Davide, Sherlock Holmes della porta accanto, stavolta si fanno un bel viaggio alla scoperta della musica popolare bianco celeste e del suo esponente forse più popolare degli ultimi trent’anni. Con loro, e meno male, la guida sicura e enciclopedica di Federico “el musicólogo global” Romagnoli.