Cantare o ballare o pensare o sognare. Cantare, ballare, pensare, sognare. Il pop giudicato da lustri derelitto continua invece i propri tragitti progressivi e abbatte steccati, malelingue e consuetudini che parevano inscalfibili. Una forma canzone che si inebria dei profumi della scena club, che riempie di suggestioni l’ambiente e poi diventa battente, si quieta e ancora si trasforma in un martello pneumatico.
Matteo e Davide, confusi, ma felici di fronte a una proposta completamente femminile, nell’indecisione dei gesti e delle movenze sondano le nuove abitudini, prima che ne arrivino delle altre.