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Una concreta proposta di Pace da attuare subito, prima che l’Europa diventi il Teatro di un conflitto nucleare senza ritorno

Abbiamo tutti ben compreso che non esiste una politica estera nazionale; l’Italia è tutto fuorché un paese indipendente capace di decidere autonomamente le proprie sorti, infatti la stragrande maggioranza della componente parlamentare si fa beffe della sovranità nazionale e taccia di “sovranismo” tutti coloro che vorrebbero attuare una politica libera dalle imposizioni provenienti da oltre Atlantico. La maggioranza del popolo italiano è contrario ad ogni guerra, ancor più a quelle condotte al di fuori dei confini nei quali siamo stati relegati dopo il 1945 e la sconfitta del 1943, ma questo poco importa a chi avrebbe il dovere di rappresentare il volere dei propri elettori, anziché disattendere o ignorare le richieste della gente in ogni occasione. Ha ancora un senso dare fiducia ai politici e alle loro promesse in campagna elettorale? La stessa Presidentessa del Consiglio, prima del settembre 2022 aveva spergiurato di non intervenire in alcun modo negli affari esterni ai nostri interessi nazionali e di evitare di inviare armamenti in Ucraina, mentre proprio in questi giorni ci si ritrova addirittura a dover discutere se inviare truppe italiane contro quella che, presumibilmente dopo l’esercito popolare cinese, è l’armata più potente del pianeta. All’inizio dell’Operazione Speciale portata dai russi in Donbass, presso la centrale di Černobyl’ e la città fantasma di Pripyat’, Radio Atlanta Milano ha subito affrontato il tema della guerra e della figura del Presidente della Russia Vladimir Vladimirovich Putin in un’intervista condotta da Tony Graffio che chiedeva allo scrittore Nicolai Lilin di spiegare le ragioni che avevano portato al conflitto tra russi e ucraini e chi avrebbe potuto uscire vincitore da questo scontro militare, anche in considerazione delle forze in campo, delle capacità strategiche e delle armi impiegate. Qui trovate il link della registrazione: Tony Graffio intervista Nicolai Lilin Su Nicolai Lilin sono state dette molte cose; non si sa esattamente quanto di quello che lui ha scritto nei suoi libri sia frutto di esperienze vissute in prima persona e quanto gli sia stato riportato da voci amiche, però sappiamo che ciò che Lilin dice ha una sua complessa attendibilità e non c’è dubbio che lo scrittore che arriva dalla Transnistria, poi naturalizzato milanese, ha […]

Siamo ciò che mangiamo? Nutrire il corpo e la mente ai Dialoghi di Pistoia XV edizione | 24-26 maggio 2024

Da venerdì 24 a domenica 26 maggio si terrà la quindicesima edizione dei Dialoghi di Pistoia, il festival di antropologia del contemporaneo promosso dalla Fondazione Caript e dal Comune di Pistoia, ideato e diretto da Giulia Cogoli (dialoghidipistoia.it). Siamo ciò che mangiamo? Nutrire il corpo e la mente è il tema che guida le riflessioni di antropologi, storici, filosofi, scienziati, chef, scrittori, artisti e psicologi, che in 55 appuntamenti approfondiranno la relazione tra gli esseri umani e il cibo, indagando le modalità con cui, nel tempo, ogni società costruisce e trasforma la propria idea di gusto condiviso. Mangiare, cucinare e produrre cibo sono esperienze sociali e culturali, frutto di scambi che sono alla base del nostro vivere comune. Sono attività legate all’ecologia della Terra, ma influenzate dalle mode e dalla comunicazione. I Dialoghi di Pistoia quest’anno parleranno del nostro rapporto con il cibo, di sostenibilità, di prevenzione, di come gli alimenti hanno viaggiato e come cambieranno in futuro. Perché come ha scritto Ludwig Feuerbach «siamo ciò che mangiamo»: non basta, infatti, che una pianta o un animale siano commestibili da sempre scegliamo il cibo per tabu mode, norme sociali e religiose e sempre più per motivazioni ecologiche e prospettive sul futuro. Il festival gode del patrocinio del MiC – Ministero della Cultura e della Provincia di Pistoia, del patrocinio e del sostegno della Regione Toscana e di Intesa Sanpaolo, sponsor dell’evento. «La scelta del cibo oggi è indicativa di gusti, ideologie, mode e persino di prospettive sul futuro. Ci dividiamo in “tribù” alimentari: vegetariani, vegani, fruttariani, strenui difensori dell’onnivoro, parlare di cibo dunque significa parlare di identità, culture, comunità ed ecologia. Senza dimenticare che ancora troppa gente soffre di denutrizione o di malnutrizione, mentre in alcune parti di mondo si spreca e si getta via il cibo in abbondanza, e le malattie legate all’alimentazione sono un dato sempre più in aumento» riflette la direttrice del festival Giulia Cogoli. «Con decine di appuntamenti e ospiti di alto profilo, il festival affronterà tanti temi attorno ai quali si gioca una buona parte del futuro dell’umanità. Per approfondirli è stata scelta la chiave del cibo, […]

World Radio Day 2024

La Giornata è stata celebrata per la prima volta nel 2012, a seguito della Conferenza Generale dell’UNESCO che ne aveva riconosciuto l’importanza, e l’anno successivo è stata istituita dalle Nazioni Unite come Giornata Mondiale. Viene celebrata il 13 febbraio perché è il giorno in cui, nel 1946, è stata fondata la Radio delle Nazioni Unite. La Giornata è molto importante perché riconosce la radio come mezzo fondamentale di comunicazione, inoltre sostiene la collaborazione internazionale tra le stazioni emittenti e incoraggia la creazione di reti e comunità per promuovere l’accesso all’informazione, la libertà di espressione e l’uguaglianza di genere sulle onde radio; inoltre evidenzia il contributo della radio al dibattito democratico attraverso l’informazione, l’intrattenimento e l’interazione con gli ascoltatori. LA RADIO, TEATRO DELLA MENTE

Entomofagia: necessità o stravaganza? Conseguenze e ragioni dell’introduzione degli insetti nell’alimentazione umana

C’è chi sostiene che in Italia i vegetariani e i vegani siano già consumatori involontari di insetti, in misura di circa 500 grammi all’anno. Si sa per certo infatti che tra le varie specie che contaminino gli alimenti nelle diverse fasi produttive, durante il trasporto e nei depositi di farine, legumi e altre derrate alimentari, non vi siano soltanto le tarme, come la Tignola fasciata o la Tignola grigia della farina, ma anche il Ptinide, il Tonchio del fagiolo, il Tonchio del caffé, l’Anobio del pane, il Pidocchio dei libri, lo Gnatocero cornuto, il Tribolio confuso della farina, il Necrobia rufibes, il Criptoleste, il Tarlo dell’avena, il Punteruolo del grano, il Punteruolo del mais, il Punteruolo del riso, il Cappuccino dei cereali, l’Attageno, il Trogoderma dei cereali, il Dermeste del lardo, il Dermeste maculato, il Trogoderma variabile (introdotto in Italia da poco tempo), il Tenebrione, il Silvano, il Silvano dei mercati, gli Stafilinidi, lo Gibbium Psylloides, il Coleottero australiano, lo Scarabeo ragno dorato, il Mozzaspighe del grano, il Tenebrone mugnaio, l’Acaro del prosciutto crudo, l’Acaro delle farine, l’Acaro domestico, il Tribolio delle farine e altri, tra cui larve, pupe e  uova difficilmente individuabili. Senza contare la presenza di piccoli mammiferi e altri animali che tentano di nutrirsi frequentando i luoghi in cui i prodotti che consumiamo per l’alimentazione umana vengono conservati. Molti di questi insetti sono in grado di contaminare gli alimenti e causare irritazione cutanea o intestinale e di compromettere la commestibilità delle derrate. Naturalmente, si cerca di impedire che questi insetti si introducano nei nostri depositi e facciano razzie, ma non sempre si riescono ad ottenere risultati soddisfacenti. Per combattere questi infestanti si ricorre all’utilizzo di lampade UV, alla lotta chimica, a trappole meccaniche e al monitoraggio dell’ambiente da proteggere. Il consumo di insetti da parte dell’uomo risale alla preistoria, ma oggi, in particolare nei paesi occidentali, gli alimenti culturalmente accettabili risultano essere il miele e la pappa reale; infatti le api sono considerate alla stregua di insetti amici e indispensabili a tutte le forme di vita. Eppure in passato, nei libri sacri delle tre religioni monoteistiche era scritto quali insetti […]

L’Etiopia vieta l’importazione di auto non elettriche e costruisce nuove fabbriche per auto a benzina

Addis Abeba. Lo scorso 27 gennaio 2024, il Ministero dei Trasporti e della Logistica etiope ha annunciato che non consentirà l’ingresso nel paese ai veicoli, a meno che non siano mossi da propulsione elettrica. Il ministero ha dato l’annuncio mentre presentava un rapporto semestrale al Comitato permanente per lo sviluppo urbano e i trasporti della Camera dei rappresentanti del popolo (Parlamento etiope). Alemu Sime, ministro dei trasporti e della logistica, ha annunciato il completamento del piano generale della logistica dell’Etiopia che prevede l’implementazione del “trasporto verde” nella nazione dell’Africa orientale. “È stato deciso che le automobili non possono entrare in Etiopia a meno che non siano elettriche”, ha affermato Sime. Tuttavia, l’accessibilità economica delle auto elettriche per una parte significativa della popolazione etiope rappresenta una potenziale sfida, senza dimenticare che la percentuale della popolazione in grado di permettersi un’auto rimane trascurabile. Ha inoltre spiegato che sono in corso sforzi per creare stazioni di ricarica per le auto elettriche. Secondo il ministro, uno dei motivi alla base di questa decisione è l’incapacità dell’Etiopia di permettersi l’importazione di benzina a causa delle limitate risorse in valuta estera. Non è chiaro quando la politica entrerà in vigore e non chiarisce se i veicoli in transito dall’estero saranno soggetti alla nuova politica. È stato riferito che il governo etiope ha introdotto l’accisa sull’imposta sul valore aggiunto (IVA) e le esenzioni dalle tasse Sur per le auto elettriche nel 2022. Il Ministero ha sottolineato la necessità di coordinamento e collaborazione con le parti interessate per condurre ispezioni approfondite per risolvere i problemi nel settore dei trasporti, anche perché l’Etiopia è il paese che ha uno dei tassi di proprietà di automobili più bassi al mondo. A questa notizia potremmo collegare quanto era stato deciso nel 2023,  che potrebbe essere una buona soluzione per permettere ai cittadini etiopi ed africani di avvicinarsi al mercato automobilistico. La russa Lada è diventata l’ultima di una lista crescente di case automobilistiche internazionali che si preparano ad entrare nel nascente mercato automobilistico dell’Etiopia, Secondo l’ambasciatore etiope in Russia, il nuovo stabilimento dovrebbe produrre 5.000 veicoli all’anno, in collaborazione con il partner locale Bazra […]

Attraversamenti urbani a Milano per la Giornata della Memoria

A Milano, sabato 27 gennaio per la Giornata della Memoria 2024, l’associazione Tracce metterà di nuovo in “strada” un appuntamento narrativo condotto da Rosario Tedesco, che partendo dalle “pietre d’inciampo” dell’artista tedesco Gunter Demnig, rievoca la memoria e le voci delle vittime e dei carnefici dei rastrellamenti nazi-fascisti. L’itinerario, il secondo dei tre finora realizzati a Milano, partirà da Santa Maria delle Grazie alle 15.30, con prenotazione obbligatoria. La partecipazione è gratuita ma è necessaria la prenotazione inviando una mail all’indirizzo info@letracce.org indicando nome, cognome e numero di telefono. Il numero massimo di partecipanti è di 30 persone per ciascun tour La partenza è prevista per le ore 15.30 del giorno 27 gennaio 2024. La durata prevista del percorso è di circa un’ora e mezza. La camminata avrà inizio da Santa Maria delle Grazie, si consiglia di presentarsi almeno un quarto d’ora prima e di indossare scarpe comode; l’arrivo è fissato al carcere di San Vittore. Itinerario: 1. Santa Maria delle Grazie – 2. Alberto Segre, Giuseppe Segre, Olga Lövvy Segre Corso Magenta 55 – 3. Ernesto Reinach, Etta De Benedetti Reinach, Ugo De Benedetti, Pietro De Benedetti Via Aristide de Togni 10 – 4. Edoardo Orefice Via Aristide de Togni 29 – 5. Chiesa San Vittore – 6. Ottaviano Pieraccini Via degli Olivetani 4 – 7. Andrea Schivo, Sebastiano Pieri Piazza Gaetano Filangieri 2 (Carcere San Vittore). Con un attraversamento urbano si vogliono tradurre delle memorie su una mappa, riconnettendo insieme punti e linee, nomi e momenti che il tempo ha reso sfocati. Così prenderà forma una vicenda fatta di storie – private, collettive, pubbliche, segrete – storie di vittime e carnefici, che talvolta si confondono, sommerse insieme nell’intrico di anonime segnaletiche. La storia corale evocata dalla guida Rosario Tedesco (che, come Virgilio con Dante nel celebre canto dedicato ai consiglieri fraudolenti, impone un silenzio riflessivo ai suoi compagni di viaggio) racconta di un legame diventato indissolubile: il carnefice non può più sfuggire alla sua vittima. Ciò che viene fuori da questa esperienza attiva e partecipata, non è la storia di vinti e vincitori della seconda guerra mondiale, ma quella di uomini […]

Perché l’Europa vuole bloccare le attività agricole dei piccoli produttori locali

Nelle ultime settimane abbiamo assistito ad un progressivo espandersi delle proteste degli agricoltori in vari paesi d’Europa: dalla Germania alla Francia, dalla Polonia alla Romania, mentre in Italia si preferisce non manifestare alcun dissenso contro le politiche agricole europee; ma cosa sta realmente accadendo? Per quali ragioni gli agricoltori hanno bloccato le strade intorno a Tolosa?  A Berlino, nel cuore della capitale tedesca? O altrove?Questa situazione in parte è causata dai vincoli imposti dalla transizione ecologica alla produzione agricola che finisce per mettersi in concorrenza con stati non soggetti alle stringenti normative europee. Riduzione dei pesticidi, eliminazione del vantaggio fiscale sul diesel non stradale, trattative difficili con i produttori. Le richieste dei contadini sono diverse, ma condividono lo stesso malessere. Quello di non poter più vivere del proprio lavoro, per questo si oppongono ai piani di austerità dei vari governi che hanno previsto forti tagli ai sussidi che erano stati concessi a questo settore primario dell’economia che contribuisce materialmente al sostentamento delle popolazioni.  E’ assurdo doverlo ricordare, ma: “Se muore il contadino muore il paese”. Chi nutrirà la Germania, la Francia o l’Italia quando chi lavora la terra e alleva gli animali da latte e da macello non troverà più conveniente occuparsi di queste attività, o sarà troppo stanco e demotivato per farlo? Gli agricoltori francesi sono stati scossi dagli eventi meteorologici estremi, dall’aumento dei costi di produzione e dalle conseguenze commerciali della guerra in Ucraina. Migliaia di agricoltori rumeni hanno ripreso la mobilitazione contro il costo del carburante, il prezzo delle assicurazioni e le norme ambientali, riferisce la Reuters. All’inizio di gennaio gli agricoltori polacchi hanno bloccato l’importazione di cereali al confine con l’Ucraina. Le motivazioni precise variano a seconda dei paesi, alcuni vedono in questa serie di manifestazioni l’espressione di una “esasperazione” globale degli agricoltori europei. Secondo le parole di Christiane Lambert, oggi presidente del Comitato delle organizzazioni professionali, all’AFP dell’Unione Europea: “C’è un surriscaldamento normativo, la Commissione europea vuole approvare i testi in vigore prima delle prossime elezioni europee”, denuncia l’ex capo della FNSEA, il principale sindacato agricolo francese. “Non tutti gli agricoltori europei hanno gli stessi problemi, ma hanno in comune […]

DailyOnAir – The Sound Of Adv (152° puntata)

Si rientra pienamente nel vivo delle attività, tra consuntivi, progetti, eventi, progressi. E così, oggi, DailyOnAir – The Sound Of Adv parlerà di… Trasformazione digitale: la consulenza di ARAD Digital, intervista a Maria Laura Albini, partner della società Non solo tennis: come gli Australian Open sono diventati l’evento ‘più grande’ tra canguri e ornitorinchi La pubblicità nel secondo semestre del 2023: i dati Nielsen Videogiochi e AI: come cambierà il settore del gaming in futuro? Le riflessioni di We Are Muesli.

Due incontri con il Maestro Orologiaio Davide Munaretto al Radiant di Novegro

Durante la fiera dedicata al mondo della tecnologia di ogni epoca: “Radiant”, alle porte di Milano, nelle mattinate di sabato 20 e domenica 21, alle ore 11, presso il Padiglione C del Palazzo Esposizioni di Novegro si terranno un paio di conferenze sull’orologeria. Parlerà l’autore del libro: Manuale di Orologeria, il maestro orologiaio Davide Munaretto, già ospite di diverse trasmissioni radiofoniche trasmesse dalla nostra emittente Radio Atlanta Milano. Il pubblico avrà l’occasione di interagire con Davide Munaretto, porre domande, proporre argomenti da sviluppare e acquistare in anteprima nazionale il libro: Manuale dell’Orologiaio. Davide Munaretto è nato a Milano il 30 gennaio del 1968; è un orologiaio molto conosciuto che in pochi anni si è affermato in un settore molto tradizionalista e chiuso in se stesso; è già stato ospite di Radio Atlanta Milano in una serie di trasmissioni ideate e condotte da Tony Graffio che adesso ha voluto far conoscere meglio al pubblico la vita, gli inizi della carriera e il pensiero di un artigiano riparatore che ha innovato il modo di intervenire su orologi meccanici molto pregiati di tutti i tipi e di restaurare pezzi importanti di cui diventa sempre più difficile riuscire a recuperare i ricambi. Determinazione, passione, studio, perseveranza, esperienza, capacità, manualità, abilità, analisi, riflessione, conoscenza delle proprie risorse, pazienza, attenzione, calma, fantasia: molte sono le qualità che individuano una personalità adatta ad affrontare un lavoro difficile in cui la precisione e l’affidabilità sono condizioni indispensabili per poter soddisfare una clientela sempre più esigente e attenta nella cura e nella conservazione di quei meccanismi storici che ormai non servono solo a segnare il tempo, ma anche a esprimere il gusto per il bello, in parte anche per il superfluo, e una visione per un mondo in costante mutamento in cui certe soluzioni tecniche trovano un senso quasi esclusivamente per affermare e conservare la propria appartenenza culturale ad un’epoca in cui l’uomo da solo era in grado di produrre ogni cosa, grazie alla propria ingegnosità e ad una ferrea volontà che lo poneva ancora al centro di un Universo di cui ora è spesso soltanto un lontano osservatore. Di seguito il […]

Maustatytöt, le Ragazze Speziate Finlandesi non sorridono mai, ma se capissimo la loro lingua ci farebbero morire dal ridere

La musica è stata un hobby importante per le sorelle Anna e Kaisa Karjalainen, cresciute nell’Ostrobotnia settentrionale, capaci di evocare sonorità molto particolari e ricercate in una lingua uralica agglutinante, apparentemente poco  adatta a trasmettere parole dolci; più indicata a suscitare sentimenti melanconici e un po’ dark, come testimoniano le liriche di Kaisa. Da quando anche il secondo album è diventato il disco più venduto in Finlandia, il loro sogno infantile si è realizzato andando perfino oltre ogni aspettativa e oggi Le ragazze speziate finlandesi sono diventate un gruppo post-rock conosciuto un po’ ovunque, grazie soprattutto a: Foglie al Vento, il film diretto da Aki Kaurismaki che nel 2023 le ha scritturate per interpretare una loro canzone di grande successo, Syntynyt suruun ja puettu pettymyksin che possiamo tradurre in lingua italiana con il titolo: “Nata nel dolore e vestita di delusione”. Questo è grosso modo il testo della canzone utilizzata da Kaurismaki: Caffè ammuffito nella padella E un piatto sul pavimento La pioggia lava le finestre Non è necessario lavarle Non c’è più niente che ti impedisca di andare Ma sono come gettata nel cemento fino alle ginocchia Un peso invisibile da mille chilogrammi sulla schiena Non so se riuscirò ad arrivare alla tomba Sono prigioniera qui per sempre Anche il cimitero è circondato da recinzioni Quando il lavaggio del terreno sarebbe finalmente finito Ma scavano solo più in profondità nel terreno Mi piaci ma non mi sopporto Non ho bisogno degli altri, non so voi Lo ammetterò se me ne vado Lo faccio solo per me stessa Scarpe estive e una felpa grande col cappuccio Al negozio locale a Pakse Ne prenderò solo alcuni altri Se ne avrò bisogno di più, lo farò di nuovo Altrimenti, però, per lo più mi sdraio Almeno non esco di casa senza motivo Dimenticami, voglio stare sola Sono nata nel dolore e sono vestita di delusione… Le Maustatytöt sono nate dopo che i precedenti gruppi delle sorelle si erano sciolti. Anna e Kaisa erano appassionate di musica in finlandese e hanno deciso di fondare insieme una nuova band. Anna suona la chitarra e Kaisa le tastiere. Il […]