“L’America deve capire che la sua egemonia è finita. Adesso è il momento del dragone cinese; i russi e la vecchia Europa devono essere lasciati in pace. Noi civili dobbiamo ripudiare le guerre come è scritto nella costituzione italiana.” Nicolai Lilin
Il mondo è diventato un luogo sempre più strano dove vivere: i veterani dei campi di battaglia che conoscono le insidie della guerra si esprimono con parole sagge e cercano di far capire, a chi non li conosce, quali siano i pericoli delle armi; mentre politici, affaristi e uomini senza scrupoli, spinti dall’avidità per guadagni smisurati sobillano eserciti e popoli sull’orlo del baratro nucleare.
Personalmente, già due anni fa, in occasione della diretta del 19 marzo 2020: “Paure, Complotti & Virus” ebbi l’impressione che il mondo si stesse preparando ad andare in guerra con schieramenti di forze non ancora del tutto chiari, ma che sembravano coinvolgere Russi e Cinesi contro l’Occidente. Ricordo che in quel periodo Donald Trump in modo prepotente ed un po’ sprezzante stava organizzando “esercitazioni” in Polonia, a ridosso dei confini bielorussi e dava fiato ai motori dei bombardieri strategici Northrop Grumann B2 Spirit di stanza in Portogallo. Il luogo su cui si concentravano le attenzioni della NATO era la striscia di terra nota come Suwalki Gap (tra Polonia e Lituania), un tratto di terra lungo circa 65 chilometri, da sempre conosciuto per essere difficile da difendere. La Suwalki Gap unisce Kaliningrad alla Bielorussia e rappresenta l’unico collegamento terrestre che consente di trasferire gli approvvigionamenti militari nei Paesi Baltici dalla Polonia e dagli altri membri della NATO.
Nel marzo del 2020, in molti ci chiedemmo perché nonostante la pandemia di Covid 19 in corso non sia stato possibile rinviare quelle esercitazioni che hanno coinvolto circa 70’000 soldati provenienti da USA; UK; Polonia; Romania e Croazia. Qual era lo scopo di quei movimenti di truppe? Di solito le grandi manovre militari hanno varie finalità: dalla prova di muscoli allo schieramento preventivo di forze che possano dissuadere il nemico a fare certe mosse, oppure ad avvisarlo che si è a conoscenza del fatto che si sta preparando ad agire su un determinato territorio. Naturalmente, in quella occasione molti hanno interpretato lo spiegamento militare come un modo per bloccare una probabile invasione dei Paesi Baltici da parte dei Russi che effettivamente potrebbe essere stata rimandata proprio a causa della pandemia in corso. Ma la pandemia può essere stata provocata dagli americani per prendere tempo in quanto non erano ancora pronti a porre un rimedio ai famosi missili ipersonici di cui avevano già fatto sfoggio gli uomini agli ordini di Vladimir Putin? Inoltre ad Est stavano lavorando anche alla progettazione di un nuovo missile da crociera a propulsione nucleare.
Jens Stoltenberg, Segretario Generale della NATO vedendo arrivare le nuove tecnologie militari dei russi dichiarò: “l’atteggiamento della Russia è destabilizzante e pericoloso”.
La teoria di produrre un virus capace di bloccare l’attività militare ad Est sottenderebbe l’idea che i militari USA sarebbero tutti stati vaccinati in modo sperimentale prima ancora che il vaccino fosse disponibile per i civili. Altrimenti, per i militari, il contagio collettivo sarebbe stato più che certo, considerando la promiscuità obbligata a cui sono sempre sottoposti. Basti pensare che in un carro armato ci sono quattro persone d’equipaggio in spazi estremamente ristretti. Ricordiamo benissimo anche le parole pronunciate da Trump in quella occasione: “I soldati americani non si ammaleranno di Covid 19.”
Già dal 17 giugno 2020 Stoltenberg auspicava il rafforzamento delle capacità di deterrenza e di difesa della NATO; fu allora che venne deciso di adottare un pacchetto di misure politiche e militari, come l’aumento delle capacità di difesa aerea e missilistica, dell’intelligence e delle esercitazioni, per rispondere alle presunte crescenti minacce della Russia. Ciò che spaventava la NATO era proprio l’aumento, da parte di Mosca, delle proprie dotazioni missilistiche dalla potenzialità nucleare, i missili SSC-8, (i missili Kinzhal sono entrati in servizio sperimentale nel 2018 presso le forze aerospaziali russe) i quali, essendo in grado di raggiungere le città europee con pochissimo preavviso erano anche difficili da rintracciare e annientare, davano una indiscutibile superiorità nucleare, sia a breve che a lungo raggio, ragione che probabilmente può aver indotto Putin a muoversi sul suolo ucraino senza temere rappresaglie militari da parte degli alleati occidentali.
Putin non è assolutamente quel pazzo che ci viene presentato dal pensiero unico della propaganda della NATO; ma un leader carismatico che cercando di salvare il suo popolo dall’accerchiamento strategico dei paesi dell’Alleanza Atlantica ha messo in difficoltà i suoi detrattori.
Purtroppo, è innegabile che qualcuno debba subire le azioni sul teatro di guerra che si è profilato in Ucraina, ma era impensabile che una continua intensificazione del dispiegamento di armamenti, uomini e mezzi, dal secondo dopoguerra ad oggi non avrebbe portato ad una situazione di crisi profonda nei rapporti tra Est e Ovest. Inoltre è opportuno ricordare che il progetto di circondare il territorio russo di missili a medio raggio è la conseguenza dello stralcio da parte di Donald Trump, nel 2018, degli accordi INF sui missili a testata nucleare a medio raggio.
L’Unione Sovietica di Gorbaciov si è ritirata dalla Germania dell’Est dopo aver avuto garanzie da parte di Reagan che la NATO non si sarebbe espansa ad Est, cosa che invece, come tutti sappiamo, è avvenuta ampiamente.
A questo punto chi è il pazzo capace di provocare l’Apocalisse Nucleare? Chi si fida e rispetta la parola data o chi crea inganni?
Tony Graffio
Di questi argomenti, ma anche del suo libro: Putin, l’ultimo Zar, ne parleremo con Nicolai Lilin mercoledì 2 marzo dalle re 18,00 alle 19,00 circa.
Fonti: sicurezzainternazionale.luiss.it; EuroNews.com; Radio Atlanta Milano