A Radio Atlanta Milano abbiamo deciso di approfondire il discorso sulle sostanze perfluoroalchiliche (PFAS) per sensibilizzare i nostri ascoltatori e, possibilmente, la maggior parte degli italiani, perché la presenza di questi composti di sintesi è diffusa in tantissimi prodotti industriali, alimentari, e in molti altri manufatti che quasi nessuno sospetterebbe. Recenti studi hanno dimostrato la contaminazione ambientale da queste sostanze nocive nell’acqua di alcuni territori del Veneto, del Piemonte, della Toscana e della Lombardia. Tali sostanze organiche, note anche come perfluorati, risultano impiegate nelle aziende chimiche che producono derivati del fluoro e che nello specifico rappresentano la fonte della contaminazione ambientale suddetta.
I perfluorati sono sostanze caratterizzate dalla presenza di una catena alchilica idrofobica completamente fluorurata nella molecola, generalmente costituita da 4 a 16 atomi di carbonio, e da un gruppo idrofilico. La particolare struttura di queste molecole e il forte legame tra fluoro e carbonio le rende particolarmente resistenti al degrado, pertanto i composti PFAS presentano un’elevata persistenza ambientale e capacità di bioaccumulo con effetti tossici sull’uomo di varia natura. I PFAS fanno parte della famiglia di sostanze definite come “interferenti endocrini” in quanto in grado di alterare gli equilibri ormonali; sono inoltre considerati contaminanti chimici emergenti, segnalati come “prioritari” da organismi nazionali ed internazionali.
L’elevata idrosolubilità motiva la diffusa presenza di queste sostanze nell’acqua, che rappresenta quindi un importante veicolo di contaminazione.
La legislazione riguardante la qualità delle acque destinate al consumo umano (D.Lgs 31/2001) non prevede il controllo di queste sostanze, per le quali quindi non sono stati fissati valori limite di concentrazione; tuttavia la protezione della qualità delle acque prevede anche il rispetto di elementi chimici non espressamente considerati dalla normativa, che possono rappresentare potenziali fattori di rischio. Il caso dei perfluorati è per noi molto interessante e ci risulta per lo meno curioso che in Italia non esista una regolamentazione per le concentrazioni massime tollerabili per l’acqua potabile di PFOA e di PFOS ; mentre sono già state state fatte prese decisioni a livello nazionale da paesi come: Stati Uniti, Germania, Regno Unito e Paesi Bassi. Nel nostro paese, sulla base delle indicazioni dell’EFSA (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare) circa i valori massimi tollerabili per esposizione orale e dei consumi stimati di acqua potabile, sono stati proposti i seguenti valori limite per la concentrazione in acqua: 0,3 µg/L per il PFOS e 3 µg/L per il PFOA.
La presenza media di PFOS nelle acque potabili italiane è nell’ordine dei ng/L e di alcune decine di ng/L per quanto riguarda gli PFOA, tali concentrazioni (nanogrammo/L = miliardesimo di grammo per litro) sono rilevabili soltanto con l’ausilio di sofisticate apparecchiature, classicamente spettrometri di massa, in dotazione nei laboratori d’analisi più avanzati.
Mercoledì 23 febbraio 2022 dalle ore 16,00 alle ore 17,45 abbiamo parlato di queste problematiche con il Dott. Stefano Polesello di IRSA CNR; von il dott. Daniele Palmullo, Direttore della Comunicazione di ARPA Lombardia e l’Onorevole Chiara Braga.
Eccovi il podcast della trasmissione: Speciale PFAS Seconda Parte
Qui invece trovate la trasmissione a cui hanno partecipato: Andrea Di Nisio; Marco Milioni; Michela Piccoli e Giorgio De Martino: Speciale PFAS Prima Parte
On. CHIARA BRAGA
Laureata in pianificazione territoriale, urbanistica e ambientale al Politecnico di Milano, ha ricoperto il ruolo di vicesindaco e assessore all’Urbanistica del Comune di Bregnano dal 2004 al 2009 per la lista “Insieme per Bregnano” e di consigliere provinciale nella lista dell’Ulivo della Provincia di Como dal 2007 al 2012. Dal 2003 al 2008 ha lavorato come tecnico urbanista presso il Comune di Lomazzo.
È stata eletta per la prima volta alla Camera dei Deputati alle elezioni del 2008, nelle liste del Partito Democratico. Nel dicembre 2012 si è candidata alle primarie per la scelta dei candidati parlamentari del PD in vista delle elezioni del 2013, risultando la più votata in provincia di Como. Nel febbraio 2013 è stata rieletta deputata nella XVII Legislatura. Nelle elezioni del marzo 2018 è stata riconfermata deputata.
In Parlamento fa parte della Commissione VIII Ambiente, Territorio e Lavori pubblici della Camera dei Deputati; dal 2018 è Capogruppo PD della Commissione.
Il 28 novembre del 2017 è stata eletta Presidente della Commissione bicamerale di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati, Commissione della quale ancora oggi è componente.
Dal 9 dicembre 2013 è stata chiamata a far parte della Segreteria nazionale del Partito Democratico, con a capo il Segretario nazionale Matteo Renzi, come Responsabile nazionale Ambiente ed Energia, incarico che ha ricoperto fino al maggio del 2017. Nel 2018 l’allora segretario Nicola Zingaretti mi ha riconfermato quale Responsabile nazionale Agenda 2030 e Sostenibilità, nonché coordinatrice dell’Ufficio di Programma PD in Segreteria nazionale. Nel marzo del 2021 il segretario Enrico Letta le ha affidato l’incarico in segreteria nazionale, di responsabile nazionale della Transizione ecologica, Sostenibilità e Infrastrutture del PD.
Centrali nel suo impegno politico e parlamentare sono i temi dell’ambiente, della lotta contro il dissesto idrogeologico, della green economy, dell’economia circolare e dell’acqua.
È stata la prima firmataria della proposta di legge delega al Governo “per il riordino delle disposizioni legislative in materia di sistema nazionale e coordinamento della Protezione Civile” con la quale ha voluto assicurare un miglior coordinamento e una maggiore continuità degli interventi della Protezione civile non solo nella fase acuta dell’emergenza ma anche nel processo di ritorno alla normalità dopo le catastrofi. Proposta che è divenuta legge il 16 marzo 2017. (L. 16 marzo 2017, n. 30).
Nel 2014 è stata relatrice del cd decreto “Sblocca Italia” e, alla Camera, della legge per il contenimento del consumo di suolo con la quale ci siamo posti l’obiettivo di dare finalmente anche all’Italia una legge che freni il consumo sconsiderato di suolo a fini edificatori. Nel 2018 ha ripresentato in Parlamento, a sua prima firma, un’analoga proposta di legge sempre contro il consumo di suolo.
È stata firmataria della legge che ha introdotto i delitti ambientali nel codice penale (L. 22 maggio 2015, n. 68, c.d. legge sugli ecoreati). Un risultato storico dopo più di vent’anni nel nostro Paese, frutto della battaglia e dell’impegno instancabile di associazioni e cittadini, del lavoro delle forze di polizia, magistrati, giornalisti, della volontà politica di parlamentari e del Governo.
È stata firmataria anche delle legge proposta di legge sul riordino delle Agenzie ambientali.
Nel 2017 è stata relatrice della proposta di legge “Disposizioni per il coordinamento della disciplina in materia di abbattimento delle barriere architettoniche (AC 1013-A), approvata alla Camera il 7 marzo del 2017.
Nel dicembre 2015 ha fatto parte della delegazione del Parlamento Italiano alla COP21 di Parigi.
Nel febbraio 2016, insieme alla deputata Lia Quartapelle Procopio, si è recata in Etiopia, tra Addis Abeba e Wolisso, in occasione di un viaggio promosso da AIDOS-Global Fund, per studiare gli effetti su salute e alimentazione del cambiamento climatico, in seguito alla grande siccità che interessa il Corno d’Africa.
Nel marzo 2016, con il circolo di PD di Bruxelles, ha promosso “Gli Stati Generali della Green Economy” nella Capitale d’Europa, al fine di costituire un forum permanente sui temi energia-ambiente-clima-lavoro tra Parlamento Italiano, Parlamento UE e Commissione Europea.
Dott. STEFANO POLESELLO
Stefano Polesello è un chimico ambientale, laureato all’Università degli Studi di Milano nel 1989, dove ha anche conseguito il dottorato di ricerca in scienze chimiche. Dal 1996 è ricercatore presso l’Istituto di Ricerca sulle Acque (IRSA) del CNR, dove si occupa di inquinamento chimico delle acque interne, sia superficiali che sotterranee, studiando il destino e gli effetti degli inquinanti di sintesi una volta immessi negli ecosistemi acquatici. In particolare, dal 2008, col suo gruppo di ricerca studia la problematica dell’inquinamento da PFAS, ed ha coordinato un progetto finanziato dal Ministero dell’ambiente dal 2011 al 2013. Uno dei risultati fondamentali di questo progetto è stata la scoperta del caso di inquinamento delle falde acquifere venete da parte della ditta Miteni. In questi anni ha pubblicato molti articoli sul tema dei PFAS, nel campo delle metodologie di indagine chimica, della distribuzione delle sostanze negli ecosistemi e infine in campo regolatorio. Da vent’anni collabora col Ministero dell’Ambiente e con la Commissione Europea come esperto di monitoraggio delle sostanze prioritaria e derivazione di standard di qualità e limiti ambientali nelle acque e negli ecosistemi, con un particolare focus sui PFAS.
I podcast degli speciali radiofonici di Tony Graffio li trovate in questa pagina sul sito di Radio Atlanta Milano https://www.radioatlanta.it/our-services/speciali/