Giornalismo

World Press Photo in mostra a Milano alla Galleria Sozzani

La Fondazione Sozzani presenta per il 26° anno il World Press Photo 2021, uno dei più prestigiosi premi di giornalismo visivo mondiale. Il concorso, alla sua 64esima edizione, è aperto ai professionisti provenienti da tutto il mondo che abbiano fotografato un avvenimento o sviluppato un progetto di forte rilevanza giornalistica. Sin dalla fondazione nel 1955, i World Press Photo Awards sono un contributo alla storia del miglior fotogiornalismo internazionale e un viaggio negli avvenimenti del 2020. In questa edizione sono state esaminate 74.470 fotografie provenienti da 4.315 fotografi di 130 Paesi e premiati 45 fotografi in 8 diverse categorie suddivise tra “Foto dell’anno” e “Storia dell’anno” in Attualità, Notizie Generali, Spot News, Ambiente, Progetti a lungo termine, Natura, Sport e Ritratti. A vincere i due premi più importanti, il “World Press Photo Story of the Year” e il “World Press Photo of the Year” sono stati: Mads Nissen che ha vinto la “Foto dell’anno” con The First Embrace – l’immagine di un’anziana abbracciata per la prima volta dopo cinque mesi attraverso una tenda di plastica durante la pandemia da Coronavirus – e l’italiano Antonio Faccilongo che ha ricevuto il premio “Storia dell’anno”. Tra i vincitori, tre italiani: Antonio Faccilongo (Roma, 1979) con Habibi “amore mio” in arabo. È il racconto della resilienza del popolo palestinese, raccontato in foto che non mostrano il conflitto bensì le difficoltà che i palestinesi affrontano tutti i giorni per far sì che le loro famiglie continuino ad esistere. Gabriele Galimberti (Val Di Chiana, 1977), che ha vinto nella categoria “Portrait – Stories” con il progetto The Ameriguns, un racconto che esplora il fenomeno delle armi da fuoco negli Stati Uniti. Lorenzo Tugnoli (Lugo, 1979), premiato nella categoria “Spot News – Stories”, con il reportage Port Explosion in Beirut che racconta la devastante esplosione che ha scosso la capitale libanese. Ad oggi, tra le maggiori esplosioni avvenute del XXI secolo. La giuria indipendente di questa edizione è stata presieduta da NayanTara Gurung Kakshapati, fondatrice e direttrice della piattaforma photo.circle in Nepal, insieme a Ahmed Najm di Metrography Agency, prima agenzia fotografica Irachena; Andrei Polikanov, visual director […]

Barbara Silbe a Radio Atlanta Milano per parlare di fotografia ed editoria

Mercoledì 21 aprile, dalle ore 18 alle ore 19,30, in diretta da Radio Atlanta Milano www.radioatlanta.it abbiamo trasmesso la terza parte di: “Anno 2021: dove va la fotografia?”. In questa puntata abbiamo parlato dell’editoria fotografica in tutte le sue forme, compreso il self publishing e il crowdfunding. In studio con noi avremo Barbara Silbe, ecco una sua presentazione. Barbara Silbe è giornalista, curatrice, photo editor e a sua volta fotografa. Co-fondatrice e direttore responsabile della rivista di cultura fotografica EyesOpen! Magazine, scrive di cultura, fotografia, tecnologia e turismo anche per il quotidiano Il Giornale, per il mensile Il Fotografo e per diverse altre testate (Il Domani, Arbiter, Style, Auto Italiana, Espansione, Digitalic…). Collabora con le reti Mediaset, per un approfondimento dedicato alla fotografia che va in onda periodicamente dopo il tg Studio Aperto nella fascia oraria serale. Critica, curatrice e esperta di editing editoriale, Barbara è un punto di riferimento del settore grazie alla sua esperienza, ma anche alla sua capacità di leggere ogni evoluzione della fotografia. I suoi lavori fotografici (prevalentemente ritratti e reportage di viaggio), seguono lo stesso percorso e, talvolta, fanno qualche deviazione. Ha ideato e curato l’asta benefica “La fotografia diventa nobile”, che ha visti coinvolti 178 autori per una raccolta fondi eccezionale andata interamente a favore di Fondazione per la Ricerca sulla Fibrosi Cistica Onlus. Ha curato molti eventi di fotografia, oltre a rassegne monografiche e collettive, come “Unica Bari” https://unicabari.it/ da un progetto di Visual Crew con gli autori Alessandro Abrusci, Antonio Amendola e Marco Sacco; o “Behind Three Stars” a Officine Fotografiche Milano, progetto di Angelo Ferrillo e Sara Rossatelli che vede coinvolti i ristoranti italiani insigniti delle tanto desiderate tre Stelle Michelin. E’ sua l’ideazione della manifestazione dal titolo “Il Giornale per i giovani talenti milanesi”, ciclo di mostre monografiche dedicate ai fotografi emergenti di Istituto Italiano di Fotografia in collaborazione con il quotidiano Il Giornale, ospitata negli spazi della testata che affacciano su Galleria Meravigli a Milano. In collaborazione con Bottega Immagine Milano, ha ideato il ciclo di incontri dal titolo “Dialoghi d’Autore” che ha visto ospiti molti grandi nome della fotografia da lei intervistati nel corso di ogni […]

Gianmarco Maraviglia, un fotoreporter da approfondimento

Nato a Milano nel 1974, mostra molto presto un vivo interesse per il fotogiornalismo Diplomato in fotografia, presso l’Istituto Europeo di Design (IED), approfondendo gli aspetti imprenditoriali, alla ricerca di giovani e nuovi talenti. Lavora principalmente su progetti a lungo termine ed è affascinato da temi multiculturali e questioni sociali. Negli ultimi anni sta seguendo una personale ricerca su religione, riti, cerimonie in giro per il mondo, utilizzando l’aspetto spirituale come pretesto per raccontare storie di persone o popolazioni. I suoi lavori sono stati pubblicati su Die Zeit, Washington Post, D La Repubblica, Sette Corriere della Sera, Panorama, Io Donna, Aftenposten, Vanity Fair, Gioia, Svenska Dagbladet, Brigitte, Marie Claire, Woz, Emaho. È anche membro fondatore e direttore di Echo Photojournalism. Ecco chi è il fotogiornalista Gianmarco Maravaglia prossimo ospite della seconda puntata di “Anno 2021: dove va la fotografia?” rientrato ieri a Milano da un viaggio di lavoro in Iraq. Tony Graffio ha intervistato Gianmarco Maraviglia per farlo conoscere agli ascoltatori di Radio Atlanta Milano prima della trasmissione in cui sarà ospite della nostra emittente il prossimo mercoledì 31 marzo 2021 TG- Gianmarco, come sei arrivato alla fotografia di reportage? GM- Ci sono arrivato attraverso un percorso abbastanza elaborato e discontinuo; dopo aver frequentato l’università, mi sono iscritto ad un corso dello IED, da lì ho iniziato a lavorare in campo fotografico facendo lavori diversi: all’inizio come “paparazzo”, poi occupandomi di fotografare le macchine. Sono passato anche attraverso la fotografia di moda e di food, per un breve periodo, mi sono dedicato ad esperienze di vario tipo, fino a quando sono stato chiamato a dirigere un’agenzia fotogiornalistica. Per qualche anno, ho ricoperto questo importante ruolo all’interno di una società italiana, ma non facevo parte del gruppo dei fotografi di quell’agenzia di stampa. Questa esperienza mi ha fatto capire che io stesso volevo lavorare in un’agenzia con delle caratteristiche ben precise che fossero congegnate al mio modo d’essere e che mi permettessero di effettuare un approfondimento giornalistico dei fatti trattati. Nel 2013, ho fondato Echo Photojournalism ed ho chiamato a collaborare con me degli amici e dei colleghi internazionali con cui avevo già avuto modo […]