Pfoe

Andrea Di Nisio e Marco Milioni sono i due esperti che mercoledì 2 febbraio 2022 spiegheranno al pubblico di RAM perché i Pfas sono pericolosi e vanno banditi

Le sostanze perfluoroalchilate, i cosiddetti PFAS, si nascondono nelle nostre fonti di approvvigionamento idrico, si sono fatte strada nelle falde acquifere, nell’acqua potabile, nei terreni e nei prodotti dell’agricoltura, nei pesci, nell’aria che respiriamo e nei nostri corpi. Quanto è reale il pericolo che anche l’area urbana di Milano e i suoi abitanti, al pari delle zone agricole a Sud di Milano, dove si producono le eccellenze degli alimenti biodinamici e dello slow-food,  possano subire una contaminazione chimica estremamente pericolosa come è avvenuto negli anni a partire dal 1966-1967 nella città di Vicenza, nella sua provincia e nelle zone limitrofe della provincia di Padova e Verona? Siamo ancora in tempo per metterci al sicuro dalla tossicità di queste sostanze che si espandono velocemente e fuori controllo, in tutto il Nord Italia? L’Italia recepirà l’invito dell’Europa e dell’ONU per normare in modo molto restrittivo l’utilizzo e la produzione di sostanze chimiche nocive che una volta introdotte nell’organismo umano non possono più essere eliminate? A queste ed ad altre domande, risponderanno gli esperti in PFAS che Tony Graffio ha invitato ai microfoni di Radio Atlanta Milano il giorno 2 febbraio 2022, per sensibilizzare i nostri ascoltatori, dalle ore 18,00 per circa un’ora, ai rischi a cui tutti siamo sottoposti da quando queste sostanze nocive hanno trovato una diffusione totale in ogni ambito industriale e commerciale. Presentiamo i nostri ospiti: ANDREA DI NISIO è un biologo accreditato presso l’Università di Padova con Dottorato in Biologia Evoluzionistica. Dal 2014 è entrato a far parte dell’equipe del prof. Carlo Foresta occupandosi di ricerca nell’ambito dei meccanismi di infertilità maschile e patologie endocrine. Dal 2017 ha iniziato a studiare gli effetti dell’inquinamento da sostanze perfluoroalchiliche (Pfas) sulla salute riproduttiva nell’uomo, approfondendo in particolare gli aspetti molecolari e i meccanismi di interferenza endocrina. Nel 2021 è stato chiamato come consulente dalla commissione parlamentare ecomafie in merito agli aspetti sanitari associati all’inquinamento da PFAS. È autore di diverse pubblicazioni scientifiche su riviste internazionali di settore. MARCO MILIONI è un giornalista free-lance romano che ha seguito per anni la cronaca e la politica in provincia di Vicenza; è stato firma fissa […]

Impossibile liberarsi dalla contaminazione da PFAS

Come abbiamo già potuto capire dalla lettura dell’articolo pubblicato su queste pagine  ieri: I PFAS delle Ecomafie, con il consenso dei politici locali, sono arrivati a Milano, le sostanze fluoroalchiliche oltre ad essere dannosissime per l’ambiente in cui viviamo, sono anche cancerogene e molto nocive per animali e umani; abbiamo a che fare con componenti chimici perenni che oltre ad accumularsi nei tessuti umani, causando effetti negativi sulla salute, non possono essere eliminati in alcun modo in quanto creano pellicole resistenti all’acqua ed ai liquidi, sono composti inquinanti organici persistenti e fanno parte delle cosiddette sostanze chimiche eterne. Le persone assorbono i PFAS principalmente attraverso l’acqua potabile, i prodotti alimentari e gli imballaggi alimentari come la carta da forno, per esempio, le polveri, i cosmetici, i tessuti rivestiti con PFAS e altri prodotti di consumo apparentemente insospettabili. L’esposizione umana ai PFAS provoca cancro renale, cancro testicolare, malattia tiroidea, danni epatici e una serie di effetti indesiderati sullo sviluppo dei feti che poi danno luogo a malformazioni gravi nei neonati. Tutto ha inizio a metà degli anni ’60, quando la società, acronimo di Ricerche Marzotto, stabilisce a Trissino, in provincia di Vicenza, il suo polo di ricerca. Il marchio di alta moda cerca un prodotto chimico che renda la pelle e il materiale tessile resistenti all’acqua. Lo stabilimento, però, viene costruito sopra una zona di ricarica della falda considerata la seconda più grande d’Europa e già nel 1966 una fuga di acido fluoridrico avvelena la vegetazione circostante. Nonostante Pfas e Pfoe siano utilizzati dall’industria da quasi una sessantina d’anni e da tempo si conoscano i loro effetti deleteri, ci ostiniamo a utilizzare questi prodotti e a far finta di niente, salvo poi un giorno accorgerci di aver contratto un cancro o aver partorito un bambino malato o malformato, come continua ad accadere in Veneto da molti anni, nelle zone interessate dalla contaminazione da Pfas. A questo proposito vorrei ricordare a tutti i lettori che tra i bimbi nati nelle zone più esposte ai Pfas si verifica una maggiore incidenza di pre-eclampsia (La pre-eclampsia può causare severi danni agli organi, in particolare al cervello, al rene e al fegato), diabete gestazionale, di nati […]